Il tartufo è un fungo ipogeo (che vive sotto terra) a forma di tubero, che vive in simbiosi con le radici di alcune piante, quali, per esempio, la quercia, il tiglio, il nocciolo, il carpino e il pioppo. La massa carnosa, chiamata “gleba”, è rivestita da una corteccia chiamata “peridio”. E’ costituito da un’alta percentuale di acqua, fibre e sali minerali, sostanze organiche fornite dall’albero con cui vive in simbiosi. La forma dipende dal terreno in cui nasce: un terreno morbido favorirà la crescita di un tartufo a forma sferica, mentre un terreno duro, pietroso e con molte radici, ne favorirà una forma bitorzoluta.
Il Molise è al primo posto in Italia nella raccolta del prezioso tartufo bianco, il Tuber Magnatum Pico, con ben il 40% del totale. Una piccola regione dalla quale proviene la migliore produzione di questo prezioso fungo, vocata alla biodiversità e alla bellezza della natura. Per andare a “caccia” di tartufi in estate il periodo migliore è all’alba, di buon mattino, perché con il gran calore il cane si stanca facilmente. In inverno, invece, si prediligono le ore più calde, quando il terreno è più caldo e si sente più forte l’odore del tartufo.